La dermatoscopia è un esame che, tra i vari impieghi, consente al dermatologo e al medico estetico di diagnosticare e valutare i danni cutanei legati al photoaging e quindi a un’esposizione eccessiva al sole, distinguendoli dal cronoaging ma soprattutto da lesioni tumorali. Ne parlerà il dottor Giulio Ferranti, dermatologo e anatomopatologo, durante la terza giornata dei lavori congressuali di DERMOCOSM.
I tre colori dell’invecchiamento cutaneo
«Esistono tre colori legati all’invecchiamento cutaneo e in tutti e tre i casi il sole è i principale indiziato. Sono visibili ad occhio nudo, ma grazie al dermatoscopio si riesce a valutare l’entità del danno sottostante» spiega l’esperto. «Il primo colore è il grigio. Quando la pelle, non necessariamente quella di una persona anziana, assume questo colore, è molto probabile che le fibre di collagene siano fortemente danneggiate.
Accade infatti che il collagene, qundo è in condizioni ottimali, rifletta totalmente la luce e questo fa sì che la cute assuma un colore chiaro e luminoso. Se invece le fibre sono rovinate, ecco che il collagene perde in gran parte la capacità di riflettere la luce e quindi la assorbe parzialmente. È questo fenomeno che conferisce una colorazione grigiastra alla pelle. Tutto questo è ben evidenziabile con la dermatoscopia. Le fibre di collagene appaiono come una massa “collosa” e si parla di elastosi solare.
Il secondo colore legato al photoaging è il rosso. È legato alla dilatazione dei capillari dermici. I piccoli vasi del volto, sfiancati dll’esposizione solare, perdono la loro elasticità. Si formano così delle teleangecatsie, e si determina spesso anche una fuoriuscita di globuli rossi che dà origine a quella che si definisce porpora, ovvero a degli stravasi ematici.
Il terzo colore è il nero o marrone scuro. Il danno da sole provoca la rottura dei melanociti; la melanina fuoriesce e migra nel derma. Accade così che quando la luce irradia il viso, questa viene assorbita completamente dal pigmento scuro ed ecco che si visualizza la cosiddetta lentigo solare. Alcune lentigo solari tendono ad ispessirsi dando origine alle cheratosi seborrroiche.
La dermatoscopia nella diagnosi differenziale
Il danno creato dal sole non è solo estetico: può determinare infatti anche delle neoplasie, come il basalioma, il tumore cutaneo più diffuso, il carcinoma spinocellulare, la cheratosi attinica che si definisce una lesione pre-cancerosa. Vanno individuati il più precocemente possibile perché possono estendersi e infiltrarsi.
Inoltre esiste anche un risvolto estetico: prima vengono rimossi più si riduce l’esito cicatriziale dovuto all’asportazione chirurgica. Il dermatoscopio aumenta la precisione diagnostica già nella fase iniziale della lesione. Lo stesso discorso vale per la lentigo maligna, un melanoma che deve essere rimosso nella fase iniziale.
«In questo caso la dermatoscopia è fondamentale per riuscire a riconoscere il tipo di lesione: la lentigo maligna nelle fasi iniziali può essere confusa con una lentigo solare, ma può accadere anche l’inverso. Questa difficoltà può permanere talvolta persino con la dermatoscopia e solo l’esame istologico riesce a dare delle certezze in più» sottolinea Ferranti.
Nuove prospettive della dermatoscopia
La dermatoscopia è dunque uno strumento indispensabile non solo dal punto di vista strettamente medico, ma anche estetico, per valutare l’aging legato al sole e all’età.
«In prospettiva si può pensare di combinare l’analisi dermatoscopica delle rughe, del colore della pelle, delle macchie e in genere delle imperfezioni cutanee all’intelligenza artificiale per ottenere una quantificazione numerica precisa del danno, per esempio della profondità e della larghezza di una ruga».
«In questo modo, si potrà verificare se un trattamento è stato più o meno efficace: basterà effettuare un esame dermatoscopico iniziale e un altro a distanza di qualche tempo. La dermatoscopia ha insomma ancora molte cose da dire, rivolgendosi anche a diverse categorie di professionisti che si occupano della salute e del benessere della pelle» conclude l’esperto.